[trial.soc.culture.italian] COSSIGA

isopi@acf9.nyu.edu (Marco Isopi) (03/27/91)

Grazie a Daniele eccovi di nuovo un po' di notizie dalla
Madre Patria (si' bella e perduta).

Marco

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From: GUIDO%VAXTVM.INFN.IT@ICNUCEVM.CNUCE.CNR.IT
Subject: COSSIGA

carissimi, l'ex presidente USA era un attore, ma il nostro e' un vero showman
(il mondo ce lo invidia presumo) beccatevi i suoi ultimi interventi in TV
ciao a tutti
        daniele
PS: tagliando sulla linea tratteggiata ottenete un file LATEX

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\input formlate

2087, 23-Mar-91, 19:21, I-----, 20079, S.Agora', I, Roma

COSSIGA: IL CENTRO D'ASCOLTO "OFFRE" LA TRASCRIZIONE INTEGRALE DEI SERVIZI
TRASMESSI DAI TELEGIORNALI IERI E QUESTA MATTINA.

TRASCRIZIONE NOTIZIA N.1 DEL TG1 ORE 20.00 del 22-3-91

redazione 24"

intervista di Angelini a Cossiga 11'50"

dichiarazione di Cossiga 4"

nota del Quirinale 4"


"L'intervista del Presidente della Repubblica Cossiga, trasmessa ieri sera da
RAI TRE ha suscitato polemiche politiche e giornalistiche e dopo
quell'intervista e di oggi pomeriggio una nota d'agenzia seconda la quale il
Quirinale preferirebbe la crisi ad un rimpasto del Governo. Su questi argomenti
il TG1 ha chiesto al Presidente della Repubblica una intervista, raccolta da
Claudio Angelini."

ANGELINI: "Presidente lei ha letto certamente i commenti dei giornali, le
reazioni dei partiti e degli uomini politici all'intervista sul patriottismo da
lei concessa e trasmessa ieri dalla Terza Rete. Li ha letti, ci sono polemiche,
c'e aria di polemica eppure qui sembra abbastanza tranquillo."

COSSIGA: "Guardi, le diro che delle polemiche fatte sui giornali l'unica cosa
che, anche se non era polemica, di tutte quella che piu mi e dispiaciuta e che
la federazione nazionale della stampa abbia potuto ritenere che io mi sia mosso
con comportamento per cosi dire antisindacale. Lungi da me una mia
intenzione..."

ANGELINI: " (non si capisce cosa dice)... con la terza rete che io sappia."

COSSIGA: "Ecco si, no, perche no, perche mi e sembrato questo, per carita. Io
mi sono limitato a dire che erano venute meno le ragioni di correttezza nei
confronti della Commissione Parlamentare che mi avevano indotto non a
censurare, perche io sono contrario alla censura, non ho mai censurato nessuno,
poi quando concedo una intervista mi guardo bene dal rimangiarmi quello che ho
detto."

ANGELINI: "Quindi ribadisce i giudizi espressi in quell'intervista?"

COSSIGA: "Prima di parlare io sono abituato a pensare, non sono abituato a dire
le cose...., le ho dette, certamente le ho detto probabilmente non con le
fumoserie alle quali siamo abituati noi politici o con le quali noi politici
abbiamo intossicato la gente. Ho cercato, data la delicatezza degli argomenti,
tenga presente che io non conoscevo quelle domande, io credevo di dover
rispondere sulla patria. L'amico Santalmassi ha ritenuto nella sua capacita
anche di giornalista di pormi quelle domande e io ho risposto perche non vedo
il motivo per cui non avrei dovuto rispondere. Ho risposto in modo tale da far
capire alla gente, alla gente comune, che molte volte da qualche tempo a questa
parte non capisce assolutamente niente di quello che noi politici diciamo."

ANGELINI: "Per colpa dei politici?"

COSSIGA: "E certo, non per colpa della gente."

ANGELINI: "Ecco, comunque leggendo alcuni giornali risulterebbe che lei ha
praticamente legittimato la P2, cosi ha scritto un giornale, come se lei avesse
detto e questa e un'altra frase scritta su un altro giornale, che la P2 era
utile al paese."

COSSIGA: "Guardi, lei e una persona cortese ed io non ho difficolta, parla a
nome, rappresenta qui in questo momento la televisione che non si dice piu di
Stato che gestisce il servizio pubblico, si immagini se non rispondo. Non credo
che sia molto utile perche da qualche tempo a questa parte mi accorgo che i
fatti non contano assolutamente niente, che io dica a, che io dica b, che io
dica c, e praticamente irrilevante. E' il sistema che, quello che io dico
scherzosamente con i miei collaboratori, mi raccomando se volete essere in
sintonia con la cattiva abitudine che guida le cose politiche del nostro Paese
non badate ai fatti ma soltanto alle tesi. Perche i fatti distolgono dal giusto
giudizio che non e il giudizio ma il pregiudizio quindi io, probabilmente le
cose che io diro io posso gridare, vuole che io dica viva la Roma, domani
scriveranno che io senza averne motivo ho gridato abbasso la Roma evviva la
Lazio, non mi meraviglierebbe assolutamente. D'altronde e il modo con cui
vorrebbero amministrare la giustizia moltissimi. Vede le discussioni sulla
giustizia son queste sa?"

ANGELINI: "Ecco lei ha parlato di giustizia."

COSSIGA: "Io ho detto."

ANGELINI: "Torniamo al caso Carnevale."

COSSIGA: "No guardi, guardi, io ho detto una cosa molto semplice. Io di questa
questione della P2 non mi sono mai impicciato, non so di che cosa si tratti,
non mi sento vincolato dalle esultanze della Commissione Parlamentare di tre
legislature fa cosi...(non si capisce la parola) mi sento vincolato dalla
Commissione Parlamentare di inchiesta sui fatti di Lissa e di Parsano, e
dell'ammiraglio Parsano. Io rispetto, ma io rispetto molto di piu gli uomini,
le persone, il principio della certezza del diritto, la presunzione di
innocenza e sono in attesa di conoscere i giudizi definitivi della magistratura
anche su questo problema. Io non so se alcune persone che sono state messe
nelle liste, nelle liste ci fossero, nelle liste non ci fossero, io ho detto
semplicemente che alcune di quelle persone le conosco, sono dei grandi
galantuomini e per i servizi che hanno reso, essendo io al governo del paese,
sono dei patrioti."

ANGELINI: "Lei ha detto due, tre o quattro di loro. Ci puo fare il loro nome?"

COSSIGA: "I nomi non li faccio perche se no finiscono liciati moralmente come
sta finendo linciato moralmente Carnevale e i suoi colleghi della prima sezione
di Cassazione."

ANGELINI: "Ecco, a proposito di Carnevale ribadisce il suo giudizio? Lei ha
detto che comunque puo aver sbagliato Carnevale, nell'intervista..."

COSSIGA: "Anzi, guardi, la persona finissima acuto giurista al quale mi son
rivolto io che giurista non sono, insomma, io che non sono giurista l'ho gia
detto, io sono uno che ha studiato diritto cosi, per carita."

ANGELINI: "Lo ha anche insegnato pero."

COSSIGA: "Si ma non c'entra. Ma io non sono giurista con la g maiuscola perche
altrimenti sari offeso adesso, sarei, lei non avrebbe una persona spero
abbastanza calma, lei avrebbe di fronte a se un non offeso, eccolo. Mi hanno
spiegato che questa volta la sezione non Carnevale, ha dato, secondo autorevoli
giuristi, una interpretazione sbagliata. Mi sono letto le norme e mi chiedo
quale sia l'interpretazione giusta perche io, ma non sono giurista, non ne ho
capito niente. Ma tra sbagliare ed essere indicati come mafiosi, protettori dei
mafiosi, essere oggetti di un reale linciaggio morale, additati alla pubblica
opinioni, magistrati della suprema Corte di Cassazione, come conniventi della
mafia e una vergogna, giuridica, morale e politica per il nostro paese. Io i
nomi delle persone che sono, che apparso essere nelle liste della P2, poi un
regimento e ricorso alla magistratura e la magistratura ha detto che non ne
facevano parte, io i nomi non glieli faccio e mi dispiace di non poterglieli
fare, come capo di questo di Stato, perche queste persone sarebbero oggetto di
un altro linciaggio morale. Io non voglio esporre al linciaggio morale
nessuno."

ANGELINI: "Veniamo al suo potere di esternazione. E' stato chiesto il dibattito
parlamentare sul modo ecco in cui lei lo esercita. Lei ritiene di aver
valicato..."

COSSIGA: "Ma guardi, guardi, che cosa sia il potere di esternazione non e che
si sappia bene. Il potere di esternazione ogni Presidente della Repubblica lo
ha esercitato nei modi consueti. Prima io ero, mi chiamavano il canguro
silente, il canguro triste, prima parlavo troppo poco, poi parlo troppo. Ma ho
parlato troppo quando troppo si e parlato di me. Perche vede puo darsi che io
abbia anche esagerato per carita, questo chiunque puo esagerare, si immagina io
che non sono un maestro di morale di vita come tanti altri vero, io sono una
persona comune che non sono un maestro di morale e di vita, si immagini se non
posso sbagliare, puo darsi che abbia sbagliato. Pero mi chieso, hanno detto
quando io ho chiesto la pacificazione degli italiani, hanno tuonato nelle
piazze e nei comizi con le scritte Cossiga con la K dicendo che io volevo
coprire gli stragisti ed i mandanti degli stragisti. Hanno detto che avendo io
firmato dei decreti relativi all'arruolamento in una legittima struttura dello
Stato italiano, ero uno di quelli che aveva seminato, concorso a seminare il
terrore nel nostro paese. Hanno detto che io ero l'anello scuro tra il povero
presidente Segni, i servizi segreti, l'arma dei carabinieri, un golpista. Poi
ultima checca (sic!) , hanno arruolato addirittura un esimio professore
dell'universita di Roma, alla faccia della deontologia professionale, per
spiegare agli italiani come fossi uscito fuori di senno. Mi sembra, queste cose
sono state dette da uomini politici anche irresponsabili, puo darsi che sia
uscito io, che abbia esagerato nel potere di esternazione ma certamente non
siamo nel quadro del rispetto che e dovuto a chi e il Presidente della
Repubblica, rappresentante dell'unita nazionale."

ANGELINI: "Vediamo una notizia che e stata diffusa poco fa da una agenzia.
Secondo questa notizia al Quirinale potrebbe non andar bene il rimpasto, ma per
ragioni istituzionali forse preferirebbe che si entrasse nel cuore di tutti i
problemi politici del momento e che si giungesse ad una vera e propria crisi
politica."

COSSIGA: "Vede, il Presidente della Repubblica ha un ruolo solitario nella
nostra Costituzione e se vi e momento in cui il Presidente della Repubblica
deve decidere da solo e nel momento in cui bisogna dare una soluzione alle
crisi del sistema poltico, siano crisi formali o crisi non formali non
interessa molto, il Presidente della Repubblica non puo avere una decisione se
non, puo avere idee, ma puo cambiare anche idee rispetto al mutare della
situazione. E' fondata, non e fondata, io non posso anticipare quello che diro.
Per quanto cosi le diro, lei qui ha buone amicizie, lei e considerato di casa,
perche non si rivolge al capo del servizio stampa di cui tra l'altro ho piena
fiducia..."

ANGELINI: "Mi sono gia rivolto."

COSSIGA: "E chiede un commento su questa dichiarazione. Che cosa gli ha detto."

ANGELINI: "Un non commento. No comment."

COSSIGA: "No comment. Benissimo, allora a costo di apparire ancora una volta
(non si capisce la parole) anche io gli rispondero no comment."

ANGELINI: "Comunque secondo lei esiste, c'e in aria una campagnia intimidatoria
nei suoi confronti?"

COSSIGA: "Piu che in aria, sa in aria e una cosa che gira e porci dei fatti. Da
due anni io non campo. Da due anni uomini politici e organi di un ben preciso
gruppo editoriale, non so se chiamarlo editoriale, finanziario, affaristico,
questo non mi intendo di denaro, non so di cosa si tratta, conduce ad un, si
puo chiamare un massaggio alla persona. E sui quotidiani e sui settimanali e
rispetto alla mia vita privata e rispetto anche diciamo alle mie condizioni di
salute, cioe e in atto un tentativo di provocazione, di intimidazione. Allora
alle provocazioni forse talvolta ho rispoto, per quanto riguarda le
intimidazioni, finanzieri, affaristi, piccoli e grandi, giornalisti, uomini
politici di qualunque dimensione, si devono mettere in testa che io non mi
lascio intimidire."


TRASCRIZIONE NOTIZIA N.1 DEL TG2 ORE 13.00

redazione 31"

servizio filmato di Colavolpe 5'30"

dichiarazione di Cossiga 19"

intervento in voce di Cossiga 4'30"

dichiarazione PDS 2"


"Il Presidente della Repubblica e nuovamente intervenuto parlando a Roma sui
problemi del Governo, della situazione politica, sull'opportunita di aprire una
crisi piuttosto che procedere ad un rimpasto su quello che definisce un vero e
proprio disegno contro il Capo dello Stato. Da Cossiga parole estremamente
chiare e determinanti. Il capo dello Stato sottolinea che intende esercitare
pienamente le sue funzioni e che se vi fosse un dissidio tra Capo dello Stato e
presidente del consiglio, a tornare a casa sarebbe quest'ultimo. Il servizio di
Giulio Colavolpe."

COLAVOLPE: "Il Quirinale e ancora nella bufera. Ieri sera il Capo dello Stato
in una intervista alla televisione aveva denunciato tentativi di intimidazione,
di non meglio precisati esponenti politici editoriali e finanziari nei suoi
confronti. Nell'imminenza aveva detto ancora cripticamente Cossiga di
importanti sviluppi della situazione politica interna. Poco prima, ieri
pomeriggio, una agenzia di stampa aveva attribuito al Capo dello Stato
l'intenzione di aprire una vera e propria crisi di Governo invece del semplice
rimpasto ministeriale che si profilava gia ieri mattina. Ma ieri sera lo stesso
Cossiga, sempre nell'intervista televisiva si era trincerato dietro un fermo
"No comment" che non ha soddisfatto nessuno, ne l'opinione pubblica, ne
Andreotti sorpreso all'estero dalla sortita ufficiosa della Presidenza della
Repubblica, ne i partiti di Governo e tanto meno le opposizioni fra le quali il
PDS, l'ex PCI, giudica il Capo dello Stato ormai al di fuori della nostra
costituzione. Oggi Cossiga ha chiesto di incontrare i giornalisti per una
spiegazione. E questo e quello che ha dichiarato ai microfoni del TG2."

COSSIGA: "Un primo punto, io sono il Presidente della Repubblica. Fino a che
ridiamo, scherziamo, diciamo battute, aiutiamo gli amici giornalisti,
scherzando a vicenda o non comprendendo gli scherzi e un caso, se invece si va
a toccare la vita dello Stato e gli interessi i cittadini allora si parla
seriamente. Tanto per iniziare io sono il Presidente della Repubblica. Come
presidente della Repubblica io intendo esercitare tutte le competenze che la
costituzione mi ha affidato. In queste competenze c'e l'accettazione delle
dimissioni dei ministri, io possono accettarle o respingerle. C'e la nomina dei
ministri, io posso accettare o respingere le proposte presentatemi dal
presidente dei nostri ministri. Essendo io un organo permanente ed essendo
invece il presidente del Consiglio dei Ministri "parlo in astratto" un organo a
durata non fissa ma indefinita, nel contrasto tra me e il Presidente del
Consiglio, io rimango e il Presidente del Consiglio dei ministri va via. Io
intendo esercitare la funzione di commissario alla crisi che e sempre quella
riconosciuta tipicamente al Capo dello Stato in ogni regime parlamentare. Nel
nostro regime io non sono capo dell'esecutivo, quindi le mie competenze non si
mischiano con quelle del Governo, per parlare, per agire, salvo che non si
tratti di atti formali del Governo, io non ho bisogno ne di chiedere il
permesso al Governo ne di averne la firma, ne intendo proteggermi sotto le ali
del Governo. Questo significa che non intendo in nessun modo rinunziare alle
mie funzioni che sono un mio preciso dovere di gestire la crisi, crisi politica
e peggio ancora se la crisi da politica diventa crisi istituzionale. Tra i miei
poteri vi e quello di sciogliere il Parlamento. Io mi auguro ed ho operato
perche questa spirale perversa per la quale i Parlamenti sono sempre stati
disciolti prima della scadenza del termine venisse interrotta. La volonta di
interrompere questa spirale perversa non significa assolutamente che io non
abbia il potere di sciogliere il Parlamento anche contro la volonta del
Parlamento. Noi fondamentali in uno Stato democratico e la sovranita nazionale,
cioe la volonta del popolo che si esprime nelle elezioni generali. Nessun atto
di nessun organo dello Stato ne tanto meno un atto del Presidente della
Repubblica e contro la Costituzione se esso ha come effetto libere generali
elezioni che esprimono un nuovo parlamento. Queste competenze io intendo
esercitarle pienamente in liberta fino alle ore 24.00 del 3 luglio 1992. Non vi
sara intimidazione di alcuno, sciocchezza di processi, tentativo di distorsione
della costituzione, offesa al principio della insindacabilita degli atti del
Presidente della Repubblica che e una garanzia dell'indipendenza del Presidente
della Repubblica che mi impedira di esercitare queste funzioni secondo il mio
retto giudizio e la mia coscienza. Questa e la premessa. Fino a che si scherza
si scherza. Quando si parla delle cose serie allora io ho il dovere di
informare i cittadini che intendo esercitare pienamente le mie attribuzioni di
Presidente della Repubblica e che per la mia dignita e per la dignita di questa
Repubblica non saranno consorterie, lobbi politiche e finanziarie,
giornalistiche o meno, che riusciranno ad intimorire in questo paese
democratico il Presidente della Repubblica."


TRASCRIZIONE NOTIZIA N.1 DEL TG1 ORE 13.30


redazione 48"

filmato con intervento in voce di Cossiga 1'56"

redazione filmata 1'22"


"La situazione politica dopo l'intervista che ieri ci ha rilasciato il
Presidente della Repubblica Cossiga e l'ipotesi che egli non si accontenti di
un rimpasto ma preferisca una crisi di Governo. Questo naturalmente il titolo
di testa. Ricordiamo i passi piu importanti dell'intervista. Il Capo dello
Stato ha ribadito in tema di giustizia che il giudice Carnevale sta subendo un
autentico linciaggio e a proposito della P2 ha detto che non puo rivelare i
nomi di quegli iscritti che a suo parere sono dei galantuomini e dei patrioti
perche li sottoporrebbe inevitabilmente ad una sorta di nuovo processo. Quanto
alla politica interna Cossiga ha opposto un "No comment" quando gli abbiamo
chiesto se preferisca un chiarimento completo, cioe una crisi, ad un semplice
rimpasto. Oggi il Presidente della Repubblica ha spiegato il significato di
questa sua risposta. Ascoltiamolo."

COSSIGA: "In queste ultime ore la prosecuzione di una campagna condotta ormai
da due anni contro di me e che riempie ormai scaffali di giornali, di
quotidiani, di riviste, di foglietti. Ormai questa non e, io non ho mai creduto
di esser persona cosi importante per cui questa campagna condotta contro la mia
persona. E' un disegno politico e allora e bene che questo disegno politico
venga messo all'interno del malessere generale del nostro sistema anche perche
io ho sempre dimostrato di essere persona che ha saputo pagare senza che altri
gli chiedessero di pagare. Questi sono i problemi. Io intendo esercitare le mie
funzioni di Presidente della Repubblica, valutero la situazione, prendero atto
delle posizioni delle forze politiche, prendero atto di come si svolgera il
dibattito nei prossimi giorni, dopodiche nell'ambito delle mie competenze che
sul piano del prodotto governativo ha il controllo del Parlamento e tenendo
presente che se il Parlamento non e in grado di esercitare le sue funzioni in
democrazia vi e il sistema unico che e l'appello al popolo, prendero le mie
decisioni. Questa, adesso il gioco e finito, gli scherzi sono finiti, il
Presidente della Repubblica parlera per atti formali quali sono quelli previsti
dalla Costituzione."


"Inaugurando a Roma il foro della Pubblica Amministrazione Cossiga ha dunque
prospettato l'ipotesi non solo di una crisi ma dello scioglimento anticipato
delle Camere. Il Presidente della Repubblica ha detto che il sistema
Costituzionale non funziona, vengono emanati decreti legge che sostituiscono le
leggi vere e proprie e che talvolta sono mandati di cattura. Si tenta di
soffocare l'autonomia e l'indipendenza dei giudici, c'e una richiesta di
riforme istituzionali che viene disattesa, ci sono inoltre una grave
instabilita nel sistema politico ed un clima di profondo malessere sociale. Per
di piu, ha aggiunto Cossiga, il Presidente della Repubblica subisce gravi
accuse che avvelenano il paese. E qualcuno chiede che si svolga su di lui un
dibattito parlamentare che sarebbe incostituzionale. Di fronte a questi
problemi gravissimi c'e l'orizzonte dell'Europa, ha continuato Cossiga, c'e una
politica estera che va ridisegnata. Noi rischiamo di entrare male nell'Europa o
di scivolare addirittura fuori di essa e del suo sistema monetario. Di qui un
appello alla serieta. Occorre un Governo che governi e un Parlamento che faccia
da supporto al Governo. Cossiga si e posto questo interrogativo. Sono ora in
grado le forze di maggioranza di creare un minimo di programma in quest'anno
che ci separa dalla fine della legislatura? L'Italia, ha continuato, non puo
permettersi il lusso di perdere un anno di fronte all'Europa. Tra i miei
poteri, ha detto il Capo dello Stato, c'e anche quello di sciogliere il
Parlamento, anche contro la volonta del Parlamento stesso."



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