gaudiano@copley.bu.edu (Paolo Gaudiano) (05/02/91)
Buongiorno a tutti, vorrei suggerire una possibile discussione che certamente interessa a molti "trapiantati". Mia figlia (Elena, 15 mesi) sta cominciando a "balbettare". Per ora le uniche parole di cui pare che afferri il significato sono monosillabi in inglese (hot, hat, up, go), a parte ovviamente "mamma" ("papa`" pare che non le interessi troppo). Mia moglie e` americana e parla quasi sempre in inglese sia con Elena che con me, mentre io parlo quasi esclusivamente l'italiano con Elena (ma l'inglese con mia moglie), per cui Elena sente perlomeno l'80% d'inglese e il resto d'italiano. Sarei curioso di sentire opinioni su un paio di cose: (1) Se c'e` altra gente in situazioni simili, vorrei sapere un po' che probabilita` c'e` che Elena impari bene l'italiano, e se e` probabile che impari prima l'inglese e poi l'italiano, oppure se e` piu` probabile che impari ambedue, ma l'uno piu' velocemente dell'altro. (2) Avendo conosciuto diversi bambini/e bilingue (?), ho sempre avuto una certa impressione che l'imparare due o piu' lingue li renda piu' "capaci". Qui metto subito le mani avanti: ho usato "capaci" fra virgolette per mancanza di un aggettivo che meglio descriva cio' che intendo, ed anche per incertezza. E' possibile che i bambini che parlano due o piu' lingue sembrino piu' capaci perche' si tratta di un'abilita' che e' rara fra gli adulti. O forse e' una questione di mentalita` piu' aperta, dovuta senz'altro al fatto stesso di avere genitori (solitamente) di nazionalita' diverse. A proposito, se qualcuno fosse disposto a mandarmi parole di filastrocche e cantilene classiche italiane mi farebbe un gran piacere, perche' vedo che le canzoncine sono un'ottimo sistema per insegnare parole e concetti. Purtroppo le uniche che mi ricordo sono "ninna nanna", "c'era una volta un piccolo naviglio", "tira all'orso", e "giro tondo", piu' alcune vecchie canzoni dello Zecchino d'oro (44 gatti ...). Da li' in poi c'e` un gran vuoto, che dura fino agli anni settanta con l'arrivo Guccini, Dalla, Bennato e De Gregori, ma non credo che Elena, per quanto "capace" :-), sia in grado di apprezzare le parole della "locomotiva". Forse "Pinocchio" di Bennato... Ciao a tutti, Paolo (Gaudiano) Department of Cognitive & Neural Systems Boston University 111 Cummington Street Boston, MA 02215 Phone: (617) 353-6181 e-mail: gaudiano@park.bu.edu (ARPANET)
p5o@mace.cc.purdue.edu (Salvatore Attardo) (05/02/91)
In article <GAUDIANO.91May1170154@copley.bu.edu> gaudiano@copley.bu.edu (Paolo Gaudiano) writes: >Mia figlia (Elena, 15 mesi) sta cominciando a >"balbettare".> >Mia moglie e` americana e parla quasi sempre in inglese sia con Elena >che con me, mentre io parlo quasi esclusivamente l'italiano con Elena >(ma l'inglese con mia moglie), per cui Elena sente perlomeno l'80% >d'inglese e il resto d'italiano. Sarei curioso di sentire opinioni su >un paio di cose: > >(1) Se c'e` altra gente in situazioni simili, vorrei sapere un po' che >probabilita` c'e` che Elena impari bene l'italiano, e se e` probabile >che impari prima l'inglese e poi l'italiano, oppure se e` piu` >probabile che impari ambedue, ma l'uno piu' velocemente dell'altro. Non per scoraggiarti, ma le probabilita' che tua figlia impari e/o usi l'Italiano sono scarse. C'e' un libro molto ``leggibile'' sulle famiglie bilingui, che raccomando senz'altro, specialmente visto che gli autori hanno un approccio molto pratico: Edith Harding and Philip Riley. The Bilingual Family. Cambridge University Press. 1986. E' possibile, e anche probabile, che nella situazione che descrivi la bambina impari l'Italiano, almeno a livello di conoscenza passiva (capire ma non parlare). E' molto piu' difficile che riesca ad acquisire una conoscenza attiva (vale a dire che lei ti risponda in Italiano). Vanno considerati un sacco di fattori, emotivi e non, del tipo: come si sentira' tua figlia verso l'Italiano quando andra' a scuola? Avra' occasione di usarlo per parlare coi nonni, per esempio? Comunque, con buona volonta' puo' anche darsi che ti riesca. In fin dei conti, ogni famiglia e ogni bambino/a sono un caso a parte. Se tua moglie imparasse l'italiano, e quindi poteste parlare entrambi entrambe le lingue, le probabilita' di una bambina bilingue aumenterebbero notevolmente. Salvatore Attardo p5o@mace.cc.purdue.edu
poesio@cs.rochester.edu (Massimo Poesio) (05/02/91)
Conosci le `Filastrocche in cielo ed in Terra' di Rodari? (Einaudi, credo). Massimo -- Massimo Poesio University of Rochester Computer Science Department Rochester, NY 14627 email: poesio@cs.rochester.edu phone: (716) 275-5605
giacomet@haley.ecn.purdue.edu ( ) (05/02/91)
In article <7371@mace.cc.purdue.edu> p5o@mace.cc.purdue.edu (Salvatore Attardo) writes: >In article <GAUDIANO.91May1170154@copley.bu.edu> gaudiano@copley.bu.edu (Paolo Gaudiano) writes: > >>Mia figlia (Elena, 15 mesi) sta cominciando a >>"balbettare".> >>Mia moglie e` americana e parla quasi sempre in inglese sia con Elena >>che con me, mentre io parlo quasi esclusivamente l'italiano con Elena >>(ma l'inglese con mia moglie), per cui Elena sente perlomeno l'80% >>d'inglese e il resto d'italiano. Sarei curioso di sentire opinioni su >>un paio di cose: >> >>(1) Se c'e` altra gente in situazioni simili, vorrei sapere un po' che >>probabilita` c'e` che Elena impari bene l'italiano, e se e` probabile >>che impari prima l'inglese e poi l'italiano, oppure se e` piu` >>probabile che impari ambedue, ma l'uno piu' velocemente dell'altro. > >Non per scoraggiarti, ma le probabilita' che tua figlia impari e/o usi >l'Italiano sono scarse. C'e' un libro molto ``leggibile'' sulle >famiglie bilingui, che raccomando senz'altro, specialmente visto che >gli autori hanno un approccio molto pratico: Edith Harding and Philip >Riley. The Bilingual Family. Cambridge University Press. 1986. > >E' possibile, e anche probabile, che nella situazione che >descrivi la bambina impari l'Italiano, almeno a livello di conoscenza >passiva (capire ma non parlare). E' molto piu' difficile che riesca ad >acquisire una conoscenza attiva (vale a dire che lei ti risponda in >Italiano). Vanno considerati un sacco di fattori, emotivi e non, del If you actually want your daughter to become bilingual, you should probably try to make everybody speak italian at home (including your wife), or at least partially. Your kid learns a lot by listening to his parents, so at least, try to speak in Italian to your wife (if she cannot, it's probably the best way for her ot learn it, and make her speak italian also). I was told once that also it is important that each parent keeps talking in the same language, so that the kid is not disturbed. Finally, it is true that you'll have to make her speak to both of you in italian, as much as possible. Just don't force her, so that she does not feel obliged, but just make her repeat in italian what she tells you in English. Just be flexible on it, so that it does not turn her away, and try to get your wife participate in it. Otherwise, if you're the only italian speaker, it is true it may be difficult. All the more that, usually, the children preferably catch the mother's language. That's why you should also involve you wife in it ... I don't know how she would feel about it. I know a few people who've done that: "casa francesa" or "casa italiana" and it worked marvelously well. Just shift language when coming home. It is also the opportunity for the spouse to learn and become fluent in the other's language, but, of course she/he has to be willing to. --
marco@ghost.unimi.it (Marco Negri) (05/03/91)
gaudiano@copley.bu.edu (Paolo Gaudiano) writes: >Buongiorno a tutti, >(2) Avendo conosciuto diversi bambini/e bilingue (?), ho sempre avuto >una certa impressione che l'imparare due o piu' lingue li renda piu' >"capaci". Qui metto subito le mani avanti: ho usato "capaci" fra >virgolette per mancanza di un aggettivo che meglio descriva cio' che >intendo, ed anche per incertezza. E' possibile che i bambini che >parlano due o piu' lingue sembrino piu' capaci perche' si tratta di >un'abilita' che e' rara fra gli adulti. O forse e' una questione di >mentalita` piu' aperta, dovuta senz'altro al fatto stesso di avere >genitori (solitamente) di nazionalita' diverse. > Paolo (Gaudiano) Ciao, io non sono un trapiantato ma ho avuto occasione, qualche anno fa, di conoscere una ragazza nata in una situazione multi-lingue. Viveva in Israele, il padre era un ebreo-russo che parlava russo, la madre era araba e parlava arabo, andava in una scuola di lingua ebraica ed i suoi genitori comunicavano in francese. Quando lo conoscuita io era in italia da due mesi ed ho capito che non era italiana solo quando gli ho visto firmare un assegno scrivendo da destra a sinistra. All'epoca parlava fluentemente nove lingue (italiano, inglese, spagnolo, francese, russo, ebraico, arabo, tedesco e portoghese) ed era in italia per studiare lingue orientali all'universita` di Venezia. La cosa divertente e` che di professione non faceva l'interprete : per lei era inconcepibile che qualcuno ne avesse bisogno. Ciao. Marco. -- Marco Negri Phone : +39-2-7575242 Computer Science Dep. Milan University Fax : +39-2-76110556 Via Moretto da Brescia, 9 Telex : 335199 - MIDSII I-20133 Milano - Italy - `92 Europe E-Mail : marco@ghost.unimi.it