Alessandro Giua (giua@ecse.rpi.edu) (05/22/91)
Un nuovo centro di ricerca sara' presto costituito in Sardegna. Il centro si chiamera' CRS4, "Centro di Ricerche, Sviluppo e Studi Superiori". Il presidente sara' Carlo Rubbia e l'amministratore delegato Paolo Zanella, gia' direttore al CERN della divisione computing. Riporto qui alcuni stralci tratti da un articolo di Francesca Todini, apparso sul settore Affari e Finanza di "La Repubblica" l'otto febbraio 1991. Alessandro ************************************************************ L'ISOLA DEI COMPUTER Un centro con Rubbia in Sardegna " ... Duecento miliardi in cinque anni per costituire a Cagliari un'azienda di 'cervelli' che possa far concorrenza ai giapponesi e prendere commesse da colossi come la Fiat e la Montedison. " " ... La squadra di scienziati che il premio Nobel per la fisica, Carlo Rubbia, sta raccogliendo ... applichera' la modellistica matematica per inventare nuovi prodotti. Un'avanzata 'agenzia di calcolo', in sostanza, al servizio della grande industria internazionale, che decolla in questi mesi." " Il comitato scientifico del centro, con a capo il vicepresidente del CNR, Giuseppe Biorci, riunira' esponenti del mondo accademico sardo e grandi nomi della ricerca internazionale. ... Lo scopo della impresa sarda, spiega Rubbia, e' impiegare gente che pensa fornendogli cose da pensare. ... Il tipo di scelta fatta orienta l'attivita' del centro su uno spettro vastissimo: dalle telecomunicazioni ad altissima velocita' (satelliti e fibre ottiche), alla chimica computazionale (lo studio al computer della composizione delle sostanze), alla farmaceutica, al calcolo parallelo (raggrupamenti di computer in grado di risolvere in forma parallela e con contemporaneita' i problemi che i grandi calcolatori risolvono in modo sequenziale), alla robotica cellulare (sciami di microrobot intelligenti che si autoassegnano parti di lavoro da eseguire), alla fotonica (i calcolatori del 2000, i computer ottici, che faranno a meno della conduzione elettrica)." " Due le caratteristiche del Crs4 che differenziano il centro sardo da quelli europei, giapponesi e americani: qui si studiera' di tutto e si applichera' la modellistica matematica, cioe' non si fara' sperimentazione fisica." " Il centro si e' formalmente costituito come societa' consortile il 30 novembre scorso. I soci fondatori sono: il Consorzio Ventuno, rappresentante della Regione Autonoma Sardegna, quale azionista di maggioranza (70%) ed il restante 30% diviso in quote paritetiche tra la Techso, societa' sarda che si occupa di sviluppo di software ad alta tecnologia, e la IBM-Semea (ex IBM-Italia, oggi capofila della multinazionale americana per il Sud Europa, il Medio oriente e gran parte dell'Africa."
marino@maui.cs.ucla.edu (Fabio Marino) (05/22/91)
In article <cgdhjf.@rpi.edu> Alessandro Giua (giua@ecse.rpi.edu) writes: >Un nuovo centro di ricerca sara' presto costituito in Sardegna. >Il centro si chiamera' CRS4, "Centro di Ricerche, Sviluppo e Studi >Superiori". Il presidente sara' Carlo Rubbia e l'amministratore delegato >Paolo Zanella, gia' direttore al CERN della divisione computing. > sarda, spiega Rubbia, e' impiegare gente che pensa fornendogli cose da > pensare. ... Il tipo di scelta fatta orienta l'attivita' del centro su > uno spettro vastissimo: dalle telecomunicazioni ad altissima velocita' > (satelliti e fibre ottiche), alla chimica computazionale (lo studio al > computer della composizione delle sostanze), alla farmaceutica, al calcolo > parallelo (raggrupamenti di computer in grado di risolvere in forma ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ parallela ^^^^^^^^^ > e con contemporaneita' i problemi che i grandi calcolatori risolvono in > modo sequenziale), alla robotica cellulare (sciami di microrobot intelligenti > >" Due le caratteristiche del Crs4 che differenziano il centro sardo da > quelli europei, giapponesi e americani: qui si studiera' di tutto e si > applichera' la modellistica matematica, cioe' non si fara' sperimentazione ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ > fisica." ^^^^^^^^^^^ A costo di beccarmi delle accuse di "ignoranza colposa", ma almeno per quanto riguarda il parallel computing, non mi sembra che l'idea di applicare la "modellistica matematica" (che bella traduzione letterale dall'inglese..) senza il riscontro della "sperimentazione fisica" sia molto buona... Non nego che ci sia bisogno di lavoro nella parte teorica (cioe' sviluppare algoritmi efficienti per parallel computation), pero' mi sembra che la ragione vera di questo "approccio rivoluzionario" sia piu' quello di risparmiare soldi che non altro... -- Fabio Marino Graduate Student marino@cs.ucla.edu UCLA marino@cognet.ucla.edu Computer Science Department fabio@seas.ucla.edu Brain Research Institute
bruno@bullet.ecf.toronto.edu (Bruno DiStefano) (05/22/91)
Prima di tutto vorrei ringraziare Alessandro Giua per aver riportato le informazioni sul centro CRS4. Speriamo che il centro veda veramente la luce e che non si perda nei meandri della burocrazia come molte altre iniziative che ho visto annunziate negli ultimi 20 anni. Speriamo anche che sia ben finanziato e che abbia un numero sufficiente di ricercatori. > Il presidente sara' Carlo Rubbia e l'amministratore delegato > Paolo Zanella, gia' direttore al CERN della divisione computing. Mi domando perche` sia stato scelto il prof. Rubbia, il quale e` gia` molto impegnato (CERN, un corso ad Harvard per cui attraversa l'Atlantico molte volte all'anno, la presidenza di un certo numero di committees, etc). Spero anche che il prof. Rubbia ed il dott. Zanella vadano a viverci in Sardegna e che non rimangano lontano, come spesso accade in Italia, quando degli enti vengono situati nel centro-sud. Non vorrei che si ripetesse un pattern tradizionale in Italia (SGS di Catania, Selenia di Giuliano di Napoli, universita` della Calabria a Rende, etc) per cui i dirigenti restano a vivere a Milano o a Roma e si domandano perche` sia difficile convincere i giovani del nord a recarsi a lavorare in questi nuovi centri. Un mio amico di Roma mi diceva di aver incontrato quasi l'intera nostra classe d'ingegneria nei vari aereoporti della penisola ("ci sono sempre 10 persone che volano da Roma, Milano, Torino per andarsi ad incontrare con uno che sta a Bari", sono state le sue parole). Un altro mio amico di Milano mi diceva di aver calcolato che il costo di far volare lui da Milano a Napoli ben 40 volte in un anno e` stato di circa 80 milioni di lire (volo, affitto di auto, viaggio in zona remota della Campania, meeting, ritorno a Napoli, notte in albergo, viaggio il giorno dopo alla solita zona remota, ritorno a Napoli, volo a Milano) e che questo e` stato fatto per almeno una ventina di persone che insistevano nel non vivere nella localita remota della Campania ma che erano essenziali al funzionamento dello stabilimento. Non vorrei dare l'impressione di essere contrario a che un simile centro venga situato in Sardegna, ma mi auguro che sia ben finanziato e che preveda l'assunzione di un vasto numero di ricercatori (almeno un mille laureati dato l'ambizioso piano descritto). La tradizione, fino ad ora, e` stata di creare dei centri, di situarli in zone dove non c'e` nulla di simile, di assumere pochi laureati giovani, i quali sentendosi soli migrano entro un biennio verso zone dove c'e` ricchezza di posti di lavoro simili. In article <1991May22.055702.19405@cs.ucla.edu> marino@maui.cs.ucla.edu (Fabio Marino) writes: >> >>" Due le caratteristiche del Crs4 che differenziano il centro sardo da >> quelli europei, giapponesi e americani: qui si studiera' di tutto e si >> applichera' la modellistica matematica, cioe' non si fara' sperimentazione >^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ >> fisica." >^^^^^^^^^^^ > >A costo di beccarmi delle accuse di "ignoranza colposa", ma almeno per >quanto riguarda il parallel computing, non mi sembra che l'idea di >applicare la "modellistica matematica" (che bella traduzione letterale >dall'inglese..) senza il riscontro della "sperimentazione fisica" sia >molto buona... Non nego che ci sia bisogno di lavoro nella parte >teorica (cioe' sviluppare algoritmi efficienti per parallel >computation), pero' mi sembra che la ragione vera di questo "approccio >rivoluzionario" sia piu' quello di risparmiare soldi che non altro... > Questa e` un'altra tradizione. Di fare centri dove si studia di tutto, ma in maniera teorica. Il vantaggio e` che il centro sembra importante e che non c'e` rischio che qualcosa non funzioni. Il fatto che tale centro non sviluppi mai nulla di originale e che non diventi mai economicamente attivo non sembra preoccupare nessuno. In generale, l'idea di fare di tutto porta a non fare niente bene, a meno che non si tratti di grossi centri sul tipo dei Bell Labs. Per lavorare c'e` bisogno di una massa critica.... Mi domando se qualcuno ha notizie sul centro di studi informatici che era stato annunziato per la Calabria un paio di anni fa`. Doveva assumere 1000 laureati in informatica e dare consulenza alle ditte della regione. Tale centro doveva essere "distribuito", cioe` diviso in vari uffici in localita` diverse della Calabria, cosi` da essere vicino ai propri clienti :-) Il fine di questo centro era di far ricerca e di autofinanziarsi facendo consulenze alle industrie della Calabria :-) Ciao -- Bruno Di Stefano bruno@bullet.ecf.toronto.edu
pmiragli@magnus.acs.ohio-state.edu (Pierluigi Miraglia) (05/23/91)
In article <cgdhjf.@rpi.edu> Alessandro Giua (giua@ecse.rpi.edu) writes: >Riporto qui alcuni stralci tratti da un articolo di Francesca Todini, >apparso sul settore Affari e Finanza di "La Repubblica" l'otto febbraio >1991. > >" Il comitato scientifico del centro, con a capo il vicepresidente del > CNR, Giuseppe Biorci, riunira' esponenti del mondo accademico sardo > e grandi nomi della ricerca internazionale. ... Colgo l'occasione per informarvi di quanto segue: Il Comune di Treviso annuncia la costituzione del Nuovo Complesso di Ricerca, che avra' sede in Castelfranco Veneto. Il Complesso, che riunira' esponenti del mondo accademico della Marca Trevigiana e grandi nomi della ricerca internazionale, dedichera' la maggior parte delle risorse all'applicazione della modellistica matematica. Il consiglio di zona della Bovisa (Milano nord-ovest) ha deciso di fondare un comitato scientifico per studiare la fattibilita' di un Istituto per la ricerca modellistica matemnatica, da situare presumibilmente somewhere sulla linea tranviaria 90-91. Il comitato, naturalmente, si avvarra' dell'apporto di esponenti del mondo accademico del nord-ovest milanese (inclusa l'area di Piazzale maciachini) oltre che di grandi nomi della ricerca internazionale. Tra l'altro, l'Associazione Nazionale Analfabeti Matematici e Informatici ha espresso la piu' viva indignazione per cio' che definisce "la sfacciata disparita' di trattamneto in sede governativa e di pianificazione della ricerca tra la modellistica matematica e la modellistica non matematica". La ANAMI si chiede inoltre se l'indifferenza per la modellistica non matematica non sia dovuta ad un preciso disegno della massoneria e di quell'ateo inveterato di rene' descartes. P.L.M.
giua@ecse.rpi.edu (Alessandro Giua) (05/23/91)
In article <1991May22.171742.2016@magnus.acs.ohio-state.edu> pmiragli@magnus.acs.ohio-state.edu (Pierluigi Miraglia) writes: >Tra l'altro, l'Associazione Nazionale Analfabeti Matematici e >Informatici ha espresso la piu' viva indignazione per cio' che >definisce "la sfacciata disparita' di trattamneto in sede >governativa e di pianificazione della ricerca tra la modellistica >matematica e la modellistica non matematica". La ANAMI si chiede >inoltre se l'indifferenza per la modellistica non matematica non >sia dovuta ad un preciso disegno della massoneria e di quell'ateo >inveterato di rene' descartes. Sarei interessato a diventare socio della ANAMI. Esistono sezioni qui negli Stati Uniti? Chi avesse maggiori informazioni puo' mandarmele per email: provvedero' a riassumere i dati raccolti in un posting informativo. Alessandro
ciancarini-paolo@cs.yale.edu (paolo ciancarini) (05/23/91)
In article <1991May22.130222.19307@bullet.ecf.toronto.edu> bruno@bullet.ecf.toronto.edu (Bruno DiStefano) writes: > >Mi domando se qualcuno ha notizie sul centro di studi informatici che >era stato annunziato per la Calabria un paio di anni fa`. Doveva >assumere 1000 laureati in informatica e dare consulenza alle ditte della >regione. Tale centro doveva essere "distribuito", cioe` diviso in vari >uffici in localita` diverse della Calabria, cosi` da essere vicino >ai propri clienti :-) Il fine di questo centro era di far ricerca e di >autofinanziarsi facendo consulenze alle industrie della Calabria :-) > Immagino che tu ti riferisca al CRAI di Rende, che tuttavia e' nato ben piu' di due anni fa. Non ho mai avuto alcun rapporto con questo centro di ricerca e formazione, ma so che ha organizzato una lunga serie di corsi di specializzazione e perfezionamento per laureati, e che molti hanno speso parecchi mesi lavorando su veri progetti di ricerca. Inoltre il centro ha organizzato annualmente una conferenza internazionale, di solito a Capri, allo scopo di mettere in contatto grossi nomi della ricerca informatica italiana e mondiale con l'industria italiana. Ho la sensazione pero' che da quando il presidente del centro, DeJulio, e' diventato deputato (indip. di sinistra), l'attivita' del centro sia in qualche modo diminuita. Paolo Ciancarini
marco@ghost.unimi.it (Marco Negri) (05/24/91)
Alessandro Giua (giua@ecse.rpi.edu) writes: >Un nuovo centro di ricerca sara' presto costituito in Sardegna. >Il centro si chiamera' CRS4, "Centro di Ricerche, Sviluppo e Studi >Superiori". Il presidente sara' Carlo Rubbia e l'amministratore delegato >Paolo Zanella, gia' direttore al CERN della divisione computing. [other stuff deleted] Il mio direttore di dipartimento, Prof. Gianni Degli Antoni, ha passato la giornata con Rubbia a discutere di questo nuovo centro. Secondo il mio boos, e personalmente in dodici anni di "convivenza" ho imparato ha fidarmi di lui, la cosa e` estremamanete seria, l'obbiettivo "nascosto" (indiretto) e` l'ottenimento delle strutture hardware e software per battere i Giapponesi, gli americani sono troppo indietro, sul progetto fusione. La cosa, per rispondere ad alcune sacrosante osservazioni, dovrebbere essere ben organizzata senza "voli inutili" (vedi post su voli aerei tra Il Nord e la Calabria). Marco. PS: Sono ovviamente solo opinioni. -- Marco Negri Phone : +39-2-7575242 Computer Science Dep. Milan University Fax : +39-2-76110556 Via Moretto da Brescia, 9 Telex : 335199 - MIDSII I-20133 Milano - Italy - `92 Europe E-Mail : marco@ghost.unimi.it